Prendendo in mano questa scarpa capisci subito che non si tratta di una scarpa A3 qualsiasi, a partire dal Fresh Foam X, la tecnologia innovativa del produttore statunitense, che per la prima volta viene applicato alle 880, andando ad ampliare il suo bacino di utilizzatori attraverso una maggiore stabilità. Rimane adatta per la corsa lenta ma anche per dei fartlek, da non sottovalutare il suo utilizzo in prove veloci come degli sprint in salita.
Dati tecnici
-Differenziale di 10 mm

-Suola in gomma soffiata nell’avampiede
-Maglia tecnica
-Intersuola in Fresh Foam
-Tomaia Hypoknit
-Controtallone esterno sagomato
-Peso 303 g/ 252g(versione femminile)
Primo impatto

Presa in mano lascia presagire subito delle ottime aspettative, sia dal punto di vista estetico (molto belle tutte le colorazioni), sia dal punto di vista della qualità dei materiali. La tomaia in Hypoknit con una maglia tecnica si preannuncia resistente, che insieme ad una suola spessa e al tallone rinforzato danno subito l’impressione di una scarpa duratura e robusta. Si nota subito al tatto la differenza di densità tra la gomma soffiata presente nella punta e nel tallone della suola, e quella posta nell’area centrale, volta ad un minore usura nelle aree cruciali ma anche ad un maggiore rimbalzo.
Una volta indossata il piede prova la piacevole sensazione di essere ben fasciato e stabile all’interno della scarpa, con una leggera spinta in avanti data dal differenziale alto, ed una stabilità del tutto particolare data dal supporto in EVO, posto tra l’intersuola in Fresh Foam e il piede. Questo supporto permette di ridurre le vibrazioni dovute all’impatto con il terreno fornendo al contempo un valido aiuto per i supinatori, i quali si troveranno a correggere il movimento del proprio piede, grazie all’asimmetricità di tale supporto.
Un consiglio? Indossale quando hai tempo di allenarti, perché la voglia di correre una volta calzate sarà tanta.
La prova in strada
Una volta corsi i primi chilometri non delude le aspettative, fornendoti tutte quelle sensazioni che aveva lasciato nel primo impatto. In un batter d’occhio, nonostante una non eccessiva reattività dovuta alle caratteristiche proprie della scarpa, ti porta a correre in maniera agile a dei buoni ritmi. Forse anche per l’adrenalina di calzare una nuova scarpa, che si sa per il runner rappresenta sempre un momento particolare, ma sicuramente grazie al suo differenziale elevato per un A3 che spinge il movimento del piede a sfruttare in maniera maggiore l’avampiede.

E’ sicuramente la sensazione che balza più all’occhio nei primi chilometri del runner, in particolare se la scarpa con cui si è corso fino a quel momento aveva un differenziale nettamente minore. In tal caso si dovrà prestare molta attenzione al cambiamento in quanto le zone muscolari collegate alla corsa sull’avampiede, quindi la zona soleare, saranno sottoposte ad uno stress al quale non erano abituate, con la possibilità di avere dei leggeri dolori nelle prime due settimane una volta che si superano i 30/35’ di corsa. Ma è solo una questione di abitudine, che ti porterà ad un lieve cambiamento nella tua corsa, anche a livello posturale, tanto che nelle prime due/tre uscite sentirai il tuo corpo che tenderà a compensare il cambiamento del baricentro.
L’altra grande sensazione che si prova e che a nostro parere caratterizza tale scarpa è la possibilità di sentirsi a contatto con il terreno nella fase di appoggio, infatti data la calzata molto stabile favorita sia dal supporto in plastica sul tallone e alla tecnologia EVO combinata con il Fresh Foam, ogni volta che si appoggerà il piede si avrà una sensazione di morbidezza, che terminerà nel percepire il terreno. Una sensazione veramente gradevole, che fornisce al runner una maggiore sensibilità, e dunque una sicurezza sull’appoggio, fondamentale per una fase di spinta ottimale, dalla quale ne consegue un’efficienza superiore nel movimento del piede. Ottimo anche il grip della scarpa, anche in condizioni di fondo stradale bagnato.
Come correrci al meglio
Rimane una scarpa adatta ad un range molto ampio di ritmi, dai 3’30/km fino ai 4.50/km, estendibili ai 5’15/km per gli atleti più leggeri. Fuori da questi ritmi, la scarpa soffre di una mancanza di reattività nel caso dei ritmi più veloci, e di uno scarso supporto nell’ammortizzazione nel caso inverso. Grazie a questa sua caratteristica è molto adatta all’utilizzo sia nella corsa lenta ma anche in un fartlek, o nelle ripetute intorno ai 4’/km. Ottimo è il suo comportamento nelle salite, nelle quali attraverso la sua stabilità, ma soprattutto al maggiore sforzo meccanico che si pratica nell’avampiede dovuto sia al diverso angolo della pendenza sia alla maggiore durata del tempo di contatto al suolo, si produce un vettore di forza favorevole al piede dell’atleta, che avrà dunque un efficienza maggiore nel movimento con un conseguente aumento dell’economicità dello sforzo. Per i medesimi motivi la scarpa risulta particolarmente indicata anche negli sprint in salita.
Nelle distanze più lunghe non presenta alcuna sorta di problema, anzi mantiene le sue caratteristiche, adattandosi perfettamente al piede dell’atleta grazie alla tecnologia Hypoknit , la quale permette alla scarpa di modellarsi seguendo la forma del piede, favorendo una perfetta calzata anche grazie al supporto presente nel tallone che spinge ad una perfetta calzata. Si evita dunque qualsiasi tipo di sfregamento. La scarpa gode di un’ottima traspirabilità che permette al piede di essere sempre ad una temperatura ottimale.
Valutazione finale
Considerata la sua vasta utilità, è una scarpa assolutamente da provare, che non vi lascerà assolutamente delusi. Nonostante sia considerata come una scarpa neutra, è una delle migliori in circolazione per i supinatori. Ottimo il rapporto qualità/prezzo, come ottima è anche l’estetica. Se cerchi stabilità, prestazioni e contatto con il terreno, è la scarpa fatta apposta per te. Parola di TopRunners!